15th February 2018, Pasian di Prato
PH. Alessio Roman
La questione riguardo all’ educazione fin dall’ età prenatale, sicuramente non mi ha toccato, se non come interesse laterale, fino a quando non è stata concepita mia figlia Matilde.
Immediatamente la preoccupazione di farle iniziare il viaggio nel mondo dei suoni, ha portato mia moglie e me a far ascoltare le nostre musiche preferite al pancione della mamma. Fortunatamente i gusti di mia moglie sono molto diversi dai miei, per quanto si intersechino un po’ nel campo della black music!
Non essendo figlio di una famiglia di musicisti, la mia educazione all’ ascolto è iniziata dopo aver cominciato a suonare il pianoforte (a 7 anni) ed è frutto di una curiosità innata, oltre che della fortuna di aver genitori ed amici di spessore, con una notevole collezione discografica.
Maty è immersa nella Musica. Nel pancione ascoltava e reagiva al mio studiare pianoforte, al canto della mamma, in particolare di “His Eye is on the Sparrow” e “Signore delle cime”, all’ ascolto dell’ FVG Gospel Choir e dei vari concerti a cui è stata consapevolmente o meno presente.
Oggi ha 2 anni e 4 mesi, conosce un sacco di filastrocche (grazie ai nonni), canticchia spezzoni di gregoriano (grazie a nonna Carla) e un sacco di canzoncine per bambini.
Non solo… ci chiede di ascoltare Buffalo Soldier di Marley, Cory Henry (Nananana) o Glenn Gould o Martha Argerich, la quale vorrei fosse un modello per lei, di come una donna possa esser Artista di spessore, senza spaccarsi di selfie in reggiseno su Instagram.
Se prima ero preoccupato di darle un percorso meditato di educazione musicale, oggi sono convinto che di stimoli ne abbia ovunque e che quando sarà il momento, se avrà la curiosità… intraprenderà il percorso attraverso la voce, il canto e uno strumento come potrebbe esser la batteria, che piace tanto al papà!
Non voglio forzarla, anche perchè aver per casa musicisti, cantanti, una libreria e un piano a coda, un Hammond, un Rhodes e una batteria… è una ricchezza che si può comprendere solo attraverso la consapevolezza.
Nessuno mi ha mai costretto a studiare e a tutt’oggi trovo che sia una mia fonte inesauribile di rigenerazione. Chissà come sarà Maty da grande, anche perchè il papà è ancora piccolino e con gli occhi lucidi di stupore quando ascolta qualcosa che lo colpisce.
The question about education since prenatal age certainly has not touched me, except as a lateral interest, until my daughter Matilde was conceived. Immediately the worry of making her start the journey in the world of sounds, has brought my wife and me to let us listen to our favorite music at the mother’s belly. Fortunately, my wife’s tastes are very different from mine, as they intersect a bit ‘in the field of black music! Not being a son of a family of musicians, my listening education began after playing the piano (aged 7) and is the result of an innate curiosity, as well as the good fortune of having parents and good friends, with a remarkable record collection. Maty is immersed in music. In the baby bump she listened and reacted to my piano study, to the mother’s song, in particular of “His Eye is on the Sparrow”, listening to the FVG Gospel Choir and the various concerts to which she was consciously or not present. Today she is 2 years and 4 months, she knows a lot of nursery rhymes (thanks to her grandparents), she sings gregorian pieces (thanks to grandma Carla) and a lot of little songs for children. Not only that … she asks us to listen to Marley’s Buffalo Soldier, Cory Henry (Nananana) or Glenn Gould or Martha Argerich, which I would like to be a model for her, of how a woman can be a Great Artist, without shooting a selfie in a bra on Instagram. If before I was worried about giving her a meditative path of musical education, today I am convinced that she has stimulus everywhere and that when the time comes, if you have the curiosity … will take the path through the voice, singing and an instrument as it could be the drums, which daddy likes so much! I do not want to force it, partly because her’s is home to musicians, singers, a library and along with a grand piano, a Hammond A100 Organ, a Fender Rhodes MK I and drums … it is a richness that can only be understood through awareness. No one has ever forced me to study and to this day I find it to be my inexhaustible source of regeneration. Who knows how Maty will as adult… because her father is still a child and with eyes shining with amazement when he hears something that hits him.